Campo San Zanipolo, Venezia. Qui,
di fronte alla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, si erge il maestoso monumento equestre dedicato a Bartolomeo Colleoni (nato a Solza tra il 1395- 1400 e morto a
Malpaga nel 1474), condottiero e signore bergamasco del XV secolo.
Nel tempo, la sua fama di valoroso condottiero crebbe tanto
che il Colleoni venne notato da Venezia, con la quale si instaurò un lungo rapporto coronato da svariati riconoscimenti. Quando morì, nel 1474,
tra le disposizioni testamentarie chiedeva che gli fosse eretta una statua equestre in bronzo “dinanzi San Marco”, intendendo in piazza, di fronte alla basilica di
San Marco a Venezia.
Il Senato della Repubblica di
Venezia, per l’alta considerazione e riconoscenza nei confronti del Colleoni, deliberò, il 30 luglio 1479, che effettivamente gli fosse
costruito il monumento tanto desiderato, ma, “interpretando” liberamente la lettera del testo, ordinò che sorgesse dinanzi alla Scuola di San Marco, in Campo Santi Giovanni e
Paolo. La verità che si cela dietro questo curioso aneddoto è che il Senato da sempre era ostile al culto delle singole personalità dei propri condottieri, perciò ottemperò alla richiesta del
bene-amato temperandola con la propria filosofia.
L’opera scultorea fu modellata in cera dal Verrocchio
(1435-1488), illustre esponente del Rinascimento italiano, maestro di Leonardo Da Vinci e discepolo di Donatello. Il modello venne poi trasferito a Venezia per la
realizzazione dell’opera bronzea, effettuata con la tecnica della “cera persa” da Alessandro Leopardi (1482-1522), eccellente artista, maestro di zecca e architetto veneto, che realizzò anche il
piedistallo in marmo.
Per la realizzazione di questo capolavoro rinascimentale il
Verrocchio si ispirò alla statua equestre del Gattamelata di Donatello ed anche alle statue antiche di Marco Aurelio, dei cavalli di San Marco e del Regisole (opera tardoantica di Pavia, andata
persa nel corso del XVIII secolo), imprimendo al condottiero un inedito rigore dinamico, con il busto impettito ed energicamente ruotato, la testa orientata verso il nemico, le gambe rigidamente
divaricate e una gestualità decisamente grintosa accentuata dalle linee orizzontali del dorso del cavallo. Da notare che questo fu il primo monumento equestre ad erigersi su tre sole zampe del
cavallo, una vera impresa data la pesantezza del materiale, ardua anche per Donatello che riuscì a sollevare la quarta zampa, ma ricorrendo all’espediente di far appoggiare lo zoccolo su una
sfera. Nell’opera del Verrocchio, invece la zampa è totalmente libera, assicurando uno strepitoso effetto dinamico.
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Campo San Zanipolo, Venice. Here, in front of the church of Santi Giovanni e Paolo, stands the majestic equestrian monument dedicated to Bartolomeo Colleoni (born in Solza between 1395-1400 and died in Malpaga in 1474), a bergamasco leader and lord of the fifteenth century.
Over time, his reputation as a brave leader grew so much that Colleoni was noticed by Venice, with whom he established a long relationship crowned by various awards. When he died, in 1474, among the testamentary dispositions he asked that he be erected a bronze equestrian statue "in front of San Marco", meaning in the square, in front of the Basilica of San Marco in Venice.
The Senate of the Republic of Venice, due to the high regard and gratitude towards Colleoni, decided, on July 30th 1479, that the monument so desired was actually built for him, but, "freely interpreting" the letter of the text, he ordered that it arise before the School of San Marco, in Campo Santi Giovanni e Paolo. The truth behind this curious anecdote is that the Senate has always been hostile to the cult of the individual personalities of its leaders, therefore it complied with the request of the well-loved by tempering it with its own philosophy.
The sculptural work was modeled in wax by Verrocchio (1435-1488), illustrious exponent of the Italian Renaissance, master of Leonardo Da Vinci and disciple of Donatello. The model was then transferred to Venice for the realization of the bronze work, carried out with the technique of the "lost wax" by Alessandro Leopardi (1482-1522), an excellent artist, master of the mint and Venetian architect, who also created the marble pedestal.
For the realization of this Renaissance masterpiece Verrocchio was inspired by the equestrian statue of Donatello's Gattamelata and also by the ancient statues of Marcus Aurelius, the horses of San Marco and the Regisole (a late antique work from Pavia, lost during the 18th century), impressing on the leader an unprecedented dynamic rigor, with the stiff and energetically rotated torso, the head oriented towards the enemy, the legs rigidly spread and a decidedly feisty gesture accentuated by the horizontal lines of the horse's back. It should be noted that this was the first equestrian monument to be erected on only three legs of the horse, a real achievement given the heaviness of the material, which was also difficult for Donatello, who managed to lift the fourth leg, but resorting to the expedient of placing the plinth on a sphere. In Verrocchio's work, instead, the paw is totally free, ensuring an amazing dynamic effect.
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